Zoigl (2014)
Un tuffo nel passato birrario
In un angolo della Baviera, non lontano dal confine con la Repubblica Ceca, sopravvive una tradizione birraria che risale a centinaia di anni or sono: la Zoigl. Zoigl non è uno stile vero e proprio, ma una modalità produttiva (“socialista”) in cui un birrificio comunale viene messo a disposizione, dietro compenso di un concordato affitto, di alcune famiglie locali che brassano per sé e per i propri ospiti. Il concetto del “birrificio comunale” è oggi molto romantico e anacronistico, se si pensa al mercato della birra dominato dalle multinazionali e ricorda per similitudine la nostra tradizione (di non molti decenni fa) di forni comunali per la cottura del pane utilizzati da singole famiglie. Ci riporta, in un certo senso, al concetto di birra come alimento di tutti i giorni.
Oggi questa pratica sopravvive in cinque città bavaresi dai nomi impronunciabili: Eslarn, Falkenberg, Mitterteich, Neuhaus e Windischeschenbach. I birrai realizzano il mosto nel birrificio comunale e poi lo trasportano nella propria cantina per portare a termine la fermentazione. Ogni birraio ha quindi una propria ricetta e modalità produttiva, ma esistono tratti comuni che possono fare definire la Zoigl come una sorta di kellerbier / zwickel / ungespunted bavarese (se più chiara e meno luppolata) o francone (se più ambrata e maggiormente luppolata). Una birra a bassa fermentazione, insomma, servita relativamente giovane, non lagerizzata, velata (se non torbida), con in evidenza miele, aromi erbacei di luppolo e qualche nota fruttata data dal lievito. Un prodotto “fresco” e in genere di ottima qualità (pur se non mancano prodotti meno validi), ovviamente reperibile solo alla spina in loco.
I diritti di utilizzo del birrificio comunale appartengono solo ad alcune famiglie e in certi casi tali diritti sono legati alla proprietà degli immobili in cui le famiglie abitano. Taluni producono esclusivamente per il consumo personale, mentre altri hanno una licenza di rivendita al pubblico, che quasi sempre è rappresentato da consumatori locali. Ma in questo caso, raramente si entra in una classica “stube” bavarese: quasi sempre per bere la Zoigl ci si accomoda a casa del birraio o nel suo giardino! L’attività di vendita di birra è infatti temporanea, secondo un preciso e ben definito calendario: solitamente la “finestra” temporale di vendita dura da 3 a 6 giorni al mese o comunque sino a esaurimento della birra. Il menù del cibo nelle zoigstube è limitato, ma spesso il Kommunbrauer offre i classici stuzzichini locali (brotzeit) come Pretzel, Kartoffelkäse, Obatzda etc… Qualche estensione al menù può avvenire alla domenica a pranzo. L’impressione è proprio quella di entrare a casa di un privato: non si troveranno camerieri esperti o menù elaborati, e nemmeno un arredamento ricercato, ma la disponibilità e l’accoglienza sarà sempre assicurata.
Ma come trovare chi ha disponibilità di Zoigl? Per tradizione, la possibilità di consumo è indicata dalla classica stella a sei punte esposta davanti all’ingresso, ma chi è interessato a questa esperienza può consultare il calendario delle aperture (qui quello del 2016-17: Zoigl Kalender) e i siti www.zoigl.de e www.zoiglbier.de (che si riferisce però solo agli ultimi due comuni sopra citati). Molti Kommunbrauer hanno un proprio sito internet in cui trovare giorni e orari di apertura e talvolta anche i menù.
2014 – 2017