Belgian tour (2001)
Clamorosamente assistiti dal bel tempo (niente pioggia per 5 giorni!) esordiamo appena giunti a Bruxelles – come ormai di tradizione – a La Becasse (11 Rue Tabora) per il loro lambic doux, leggermente addizionato di zucchero ed estremamente beverino.
Prima di cena un ulteriore aperitivo al celebre Cafe Mort Subite, (Rue de Mantagne-aux herbes Potageres 7) per un bicchiere di Gueuze o una Westmalle dubbel alla spina (alla faccia dell’aperitivo…)
Nonostante la non buona impressione ricevuta l’anno scorso riproviamo a cenare allo ‘T Spinnekopke (Place du Jardins aux Fleurs 1) : la carta di birre è sempre notevole ed i piatti di buona qualità, ma il locale sembra in calo rispetto ai fasti di un tempo. Il lambic di Cantillon è stato bistrattato anche quest’anno nella produzione di faro (scurissimo! che razza di zucchero candito avranno usato?)
Il giorno dopo, la giornata dedicata al lambic: ore 10.30 entrata a Cantillon (56 Rue Gheude) dove, rimasti sino alle 13.00 abbiamo assistito ai numeri circensi di uno scatenato J.Pierre Van Roy, il talebano della birra. Dopo averci personalmente accompagnati a fare il giro degli impianti e della cantina dispensando interessantissimi aneddoti sulla produzione della birra a fermentazione spontanea, ha offerto la solita LUNGA degustazione generale della sua produzione regalando agli astanti perle del Van Roy-pensiero: la Chimay è una cacca ed è stata rovinata rispetto ad un tempo, la Rochefort non è più una birreria ma un negozio di drogheria, la Westvleteren è onesta solo perchè conserva un minimo di tradizione nella produzione, una delle sue (poche temo!) birre preferite è la luppolatissima XX-bitter di De Ranke… senza parole!
Pranzo al De Heeren (Kasteelstraat, 33 – 9470 Liedekerke ) dove apprezziamo la grande qualità della cucina e soprattutto del menù della birra: una lista fornitissima con descrizioni dettagliate delle singole birre e – soprattutto – una inarrivabile lista di birre d’annata (comprese alcune birrerie ormai estinte). Unici nei sono il tempo di servizio (un’ora e mezza di attesa è effettivamente troppo) e il menù in sola lingua fiamminga.
In zona Berseel visita da Hanssens (Vroenenbosstraat 8 – Dworp), uno dei produttori (blender per la precisione) di lambic che preferisco. Ad accoglierci proprio il vecchio Jean che ci mostra la sua più che rustica cantina: al confronto quella di Cantillon sembra una corsia di ospedale…
Assaggio della favolosa kriek condita da qualche aneddoto sulla storia della Hanssens e di gustosi duetti con Kuaska (è arrivato a riprendere bonariamente il vecchio Hanssens sulle numerose sigarette che si stava pippando…!). Circa le sue produzioni, oltre alla novità della lambic alla fragola, una Mead-Gueuze (30%-70%) di 9° realizzata per il mercato anglosassone…!
Dopo una breve sosta di aperitivo al Cafè Camping (sede del locale club di proprietari di piccioni viaggiatori!) cena a al Drie Fonteinen (Herman Teirlinckplein 3 – Berseel) che si è confermato uno degli migliori ristoranti della zona. Una sola notazione rispetto alle precedenti esperienze: il suo lambic, servito da aperitivo, è risultato molto particolare e differente dalla tradizione: leggero, poco acidulo, sentori di mela. Sperimentazioni?
Ritorno a Bruxelles per il bicchiere della staffa al Bier Circus (Rue de L’Enseignement 89) : il posto è magnificato per la vastità del menù birraio, ma la lunga (e faticosa) giornata non ci ha permesso di “esplorare” bene la cantina del locale. Sicuramente da ritornarci più “freschi” richiedendo la lista delle birre d’annata (che Kuaska afferma questi abbiano).
Il giorno dopo trasferta alle Fiandre occidentali all’abbazia di Westvleteren (Donkerstraat 12) dove abbiamo acquistato 120 bottiglie a macchina (il massimo consentito) della 12, l’unica disponibile e quasi esaurita. Per chi volesse arrivare sin laggiù può sentire il messaggio registrato con la disponibilità delle birre al 057 401057.
Pranzo al vicino caffè De Vrede (= nella pace…!) con ottimi formaggi e patè dell’abbazia e – naturalmente – le 3 introvabili birre rigorosamente degustate in sequenza: 6 blond – 8 – 12
Successivamente sosta a Esen alla De Dolle (Roeselaerestraat 12b). La birreria è indescrivibile: creazione di una mente da artista (o da malato mentale?) decorata con dipinti, statue, pupazzi vari. L’imperturbabile Kris ci serve le sue produzioni alla spina Oeral, Oer e Ara accompagnati da pate maison e duettando con Kuaska che si scatena indossando le sue orecchie finte a punta e suonando i due pifferi con il naso….
Alla fine, ci concede due perle birrarie tirando fuori due Tulle Deve di 4 e 10 anni di invecchiamento… un rosolio che non è quasi neanche più identificabile come birra!
In serata trasferimento ad Anversa e cena al Waagstuk (Stadswaag 20) dove vengono solitamente organizzate serate in concomitanza con la 24uur e serviti piatti e birre disponibili solo per l’occcasione. Ho preso una zuppa di broccoli alla St. Sebastiaan Gran Cru di Sterkens: notevole!
La giornata successiva è dedicata alla ” de24 uur “, da quest’anno spostata nella sede gotica della vecchia borsa (bellisimo il colpo d’occhio dell’edificio). In questa edizione le birre in degustazione erano circa 90 e ne assaggiamo una sessantina. Tra le cose positive per me:
Wostynte di Regenboog: birra 7° blond alla mostarda(!)
Proefbrousel ((blond 8°) e Coninxdonkbier (triple 8,5°) di Paeleman
Serafijn Blond (6,2°) di Achilles
Waase Wolf (birra di frumento 6,5°) di Boelens
Notevole anche se ben conosciuta la Kriek che Drie Fonteinen ha portato alla 24uur: Monica è ripassata al loro stand almeno 4 volte (golosa!).
Infine cena al Het Elfte Gebod (Torfburg 10) circondati dalle innumerevoli statue a carattere religioso: ho mangiato degli ottimi scampi con una salsina più che piccante che consiglio vivamente!
Il giorno dopo il ritorno a casa con qualche ricordino… da parte mia, circa 35 litri di birre varie!
Saluti
Davide
(Novembre 2001)