Ancora Belgio (2000)

13 Dicembre 2014 0 Di Bertinotti

Giunti a Bruxelles venerdi’ sera al sole (!) del Belgio siamo subito entrati nella parte visitando il tradizionale La Becasse (11 Rue Tabora), in pieno centro. Il locale, similmente ad altri nelle vicinanze, è in stile antico, con i camerieri in divisa da monaco (!) e si può bere lambic (DeNeve) nelle pure tradizionali brocche in ceramica.
Tempo di acquistare qualcosa al fornitissimo negozio Bier Temple in Rue Marche aux herbs (ma la trappista Westvleteren era esaurita: frati da un mese in …sciopero?) e di fare un ulteriore pausa al Toon (bar dove ogni sera vi è spettacolo di marionette in dialetto locale – accanto al Bier Temple) per degustare la Kwak alla spina, e trasferimento all’immancabile ‘T Spinnekopke (Place du Jardins aux Fleurs 1) per la cena. Devo pero’ dire che rispetto alle precedenti visite il locale sta diminuendo in qualità: la cena non è stata al solito livello e la faro (da lambic di Cantillon) è stata un po’ bistrattata con aggiunte non sempre ortodosse di zucchero candito. Evidentemente il gran numero di clienti incide sulla qualità del servizio.
Ultima sosta dopo cena al Cafe Mort Subite, (Rue de Mantagne-aux herbes Potageres 7) locale tra i più famosi di Bruxelles per lo stile art-decò. Qui si può degustare la Gueuze omonima, definita (da Mr. Cantillon Junior) la migliore Gueuze commerciale.

Il sabato, dedicato al lambic, non poteva iniziare se non con visita alla Cantillon (56 Rue Gheude). Dopo il consueto giro di visita degli impianti, sono iniziate le degustazioni che – grazie ai buoni uffici di Kuaska – hanno compreso (perdonate se mi dimentico qualche cosa!) lambic di un anno, lambic di due anni (direttamente dalla botte!), Gueuze (sempre fenomenale), kriek, Iris (birra a fermentazione spontanea, ma a differenza del lambic ha solo malto d’orzo in ricetta), framboise, faro (realizzata al momento solo per noi!).
Dopo cotanto… aperitivo, il pranzo in un ristorante a circa 8 chilometri ad ovest di Bruxelles al De Heeren (Kasteelstraat, 33 – 9470 Lidekerke 053/68.08.88). Questo posto è un vero paradiso per il cibo, con parecchi piatti a base di birra, ma soprattutto per la lista di birre che è fornitissima, comprendendo pezzi d’annata (abbiamo degustato kriek e gueuze di produttori ormai estinti e una impareggiabile Abbaye des Rocs del 1984!). Nel mio personale giudizio questo locale supera lo Spinnekopke nel top dei ristoranti che ho provato in Belgio.
Trasferimento quindi nel cuore del Pajottenland, a Beersel, dove al Drie Bronnen (Laarheidestraat) [DNR: ora chiuso] abbiamo provato LA kriek tradizionale per definizione: il titolare del locale acquista lambic e provvede ad aggiungervi personalmente le famose amarene di Schaarbeek. Per Kuaska è la migliore kriek del mondo, ma non posso dire che sia una bevanda “facile”, per tutti i palati. I perplessi hanno comunque potuto deviare la loro attenzione sulle Gueuze e Kriek (incomparabile!) di Hassens accompagnati da patè maison.
Dopo una breve sosta al vicino De Oud Pruim per un ulteriore aperitivo, sontuosa cena al Drie Fonteinen (Herman Teirlinckplein 3) con le loro specialità a base di lambic (tartine, cozze, salmone, pollo, coniglio, manzo, faraona, gelato… slurp!). Serata impegnativa accompagnata da lambic, kriek, gueuze da sogno! Questo è un altro ristorante da tenere in considerazione!

Domenica ad Anversa : il pezzo forte della città è il bar Kulminator (32 Vleminckveld – con 500 birre in lista!) purtroppo chiuso la domenica ma abbiamo l’occasione di un paio di aperitivi e di uno spuntino al Cafe Pelgrom (15 Pelgrim Straat) caratteristico perchè ricavato da una cantina, ma poco adatto ai claustrofobici! e al bizzarro Het Elfte Gebod (Torfburg 10) locale accanto al duomo e ricchissimo di statue di carattere religioso.
L’intero pomeriggio è stato trascorso alla ” de24 uur ” esposizione annuale di Anversa che vede presenti alcuni dei più rinomati produttori di qualità del Belgio tra i quali La Chouffe, Fantome, Drie Fonteinen, Rochefort e altre trappiste etc. (le birre da assaggiare erano parecchie, circa 80).
Naturalmente assaggiare tutto è risultato impossibile, seppur qualcuno si è cimentato nell’impresa. Da quanto ho capito molti del gruppo hanno apprezzato in modo particolare le produzioni De Dolle (Arabier, Oerbier, Stlle Nacht ed una nuova birra appositamente creata per il 20o anniversario della birreria). Ultima notazione, seppur extra Belgio, sulla via del ritorno: abbiamo provato le birre della Brasserie de la Patrie Schutzenberger di Strasburgo che, almeno per me che non le conoscevo, sono state una piacevolissima sorpresa; citazione in particolare della pils!

saluti

Davide
(ottobre 2000)